..4 MONTHS IN AUSTRALIA..

Quattro mesi in Australia.

Ebbene si, il 19 Dicembre saranno quattro mesi che sono qui, in questa terra così lontana da casa.

Sono successe tante, troppe cose dal giorno della mia partenza.

Mi trovo così a scrivere questo pezzo non sapendo esattamente cosa dire, seduta su uno sgabello in un bar molto grazioso, con un bel  soy cappuccino davanti a me e questa pagina bianca che poco a poco si riempie di parole.

E’ difficile spiegare, raccontare ciò che è successo in questi mesi…

Fatti positivi, negativi… cose che avrei voluto non succedessero mai e altre che invece vorrei poter rivivere altre mille volte.

Mi trovo a Young ora, ed è proprio l’ultimo giorno che passo qui, domani mi sposterò verso Sydney finalmente, oserei dire.

A Young, piccolo paese nel NSW, capitale della ciliegia, ho trascorso quattro settimane lavorando in farm, raccogliendo appunto ciliegie.

Quattro mesi fa sono partita da casa con certe idee, con certe aspettative riguardo ciò che mi avrebbe aspettata e ciò che avrei voluto fare e provare in Australia.

Si sa però che i piani vengono quasi sempre stravolti nel corso del tempo e, soprattutto in questo Paese, ho imparato che è inutile farne perché, inevitabilmente, cambieranno.

La mia idea iniziale, come saprete se avete letto gli articoli precedenti, era quella di lavorare nelle farm per 88 giorni per poter ottenere un secondo visto, spendibile entro i 31 anni, non necessariamente subito dopo il primo…

Come mai ho cambiato idea? Cosa è successo?

Bè… di tutto!

Sono successe così tante cose che non riesco nemmeno ad elencarle e a spiegare razionalmente il motivo di questa decisione.

Una cosa però la so…

Quando stai facendo una cosa che non ti fa stare bene, non ti permette di essere felice, quando ti alzi la mattina e sei insoddisfatto, non vedi l’ora di andare a letto per chiudere gli occhi e non pensare più a nulla… bè, allora significa che non stai facendo la cosa giusta.

Purtroppo spesso si fatica a capirlo, spesso si tenta l’impossibile pur di proseguire sulla strada intrapresa inizialmente… ma è giusto? Secondo me no.

Non lo è.

Non lo è perché la vita è una, e la nostra felicità deve sempre essere messa al primo posto.

Il tempo non torna indietro e non vale la pena stare male continuando a fare una cosa a causa della propria testardaggine.

L’ho capito finalmente, c’è voluto un po’ di tempo ma l’ho capito.

Ecco perché ho deciso di abbandonare definitivamente l’idea di lavorare in farm.

Non è la vita che fa per me, ci ho provato e riprovato ma non fa per me.

Ho passato l’ultimo periodo ad alzarmi alle quattro del mattino per andare a lavorare, tornando nella mia attuale “casa”, che altro non era che l’ostello nel quale alloggiavo, stremata e insoddisfatta.

Ho passato l’ultimo periodo piangendomi addosso perché capivo che quella non era la mia strada, non era ciò che volevo e potevo fare.

E allora perché lo facevi?

Vi starete giustamente chiedendo… perché sono testarda e ho voluto provare fino in fondo, perché non volevo stravolgere la mia idea di viaggio iniziale, perché non volevo cambiare rotta… o forse volevo sin dall’inizio ma avevo paura.

La razionalità ha però vinto sulla paura e sull’orgoglio lasciandomi quindi libera di prendere la decisione che mi ha tolto un bel peso di dosso… abbandonare definitivamente la mia idea iniziale e cambiare rotta.

Domani andrò a Sydney, dove cercherò un lavoro nella ristorazione ma soprattutto dove spero di trovare un po’ di pace.

Ho bisogno di spegnere per un po’ il cervello, se così si può dire, ho bisogno di tranquillizzarmi e vivere più serenamente.

Gli ultimi giorni qui sono stati emotivamente e psicologicamente devastanti e ho bisogno di un po’ di pace.

E’ strano come certe volte l’unica cosa di cui avresti bisogno sia solo un po’ di tranquillità.

Potrei desiderare tante altre cose, materiali e non, ma la cosa che più voglio è un po’ di pace.

E’ proprio in questi momenti che impari ad apprezzare le cose semplici.

Non sono stati dei mesi facili, anzi… la tentazione di tornare a casa è ed è stata forte, ma voglio provarci per un’ultima volta.

Voglio dare a questa terra un’ultima occasione per farmi ricredere, se poi anche la vita in una città Australiana non farà per me, me ne tornerò a casa.

Durante questi mesi ho capito tante cose di me, e sono felice di ciò; Nonostante le difficoltà incontrate, anzi, forse proprio grazie a  quelle, ho potuto conoscere aspetti di me che prima ignoravo.

Ho imparato a capire quali sono i miei limiti, quali sono le mie esigenze, ho imparato ad apprezzare cose che prima davo per scontate.

Sono una persona molto emotiva, molto empatica, che ha bisogno del contatto umano, se così si può dire… ho bisogno di avere qualcuno vicino, parlo soprattutto della mia famiglia, dei miei genitori e di mia sorella.

Sono abituata a vivere da sola, a vivere lontana da casa… ho fatto numerose esperienze nel corso della mia vita che mi hanno portata a stare da sola, ma mai così lontana e mai per così tanto tempo.

Ho vissuto quattro anni a Milano da sola, tornando però a casa quando volevo… così è davvero troppo per me.

Ho capito di non essere portata per una vita lontana dai miei affetti… o almeno per ora… magari un domani mi ricrederò, magari vivrò dall’altra parte del mondo, ma per ora non è così che la penso.

Questo l’ho capito proprio stando per tanto tempo lontana, prima pensavo invece il contrario, pensavo di essere una ragazza così indipendente da poter star via mesi senza mai vedere le persone  che amo. So che tornerò a casa, so che starò qui solo per un periodo… ma che ci devo fare ragazzi… questa maledetta nostalgia mi distrugge.

Quest’anno passerò per la prima volta nella mia vita Natale da sola, completamente da sola.

E’ solo un giorno, lo sò, ma per me ha un certo valore.

Natale è casa. E’ famiglia. E’ amore. E’ calore.

Trascorrerlo da sola non sarà facile, ma non ci posso fare altrimenti.

Spero che tutto ciò che sto facendo avrà senso, un giorno.

Un’altra cosa che ho capito riguarda il mio futuro.

Prima di partire mi sentivo un “pesce fuor d’acqua”, ho passato un periodo in cui non capivo chi ero, cosa volevo, non riuscivo a dare un senso a ciò che avevo fatto, studiato, concluso fino a quel momento.

Penso che tutti prima o poi passino un momento simile.

A me è successo esattamente dopo il master.

Per questo sono partita.

E sono felice proprio perché questa esperienza mi ha permesso di capirlo.

A volte bisogna perdersi per ritrovarsi, si suol dire.

Ed è esattamente ciò che è successo a me.

Come avete capito l’Australia non mi piace.

Non mi piacciono le persone, non mi piace il sistema di gestione delle cose, non mi piace l’approccio al lavoro, non mi piace il fatto che non ci sia una storia, una cultura, insomma…non mi piace.

Anche grazie a ciò ho potuto capire quanto invece mi piaccia e stia bene in Italia; probabilmente ora qualcuno salterà dalla sedia, inizierà a ridere o ad insultarmi… ma questa è la mia personale opinione e niente più.

L’Italia avrà mille e mila problemi, un sistema di gestione della cosa pubblica e legislativo delirante… ma ha una storia, una cultura forte, gli italiani sono molto più aperti ed empatici degli australiani, gli australiani sono solo pronti a mettertela in quel posto, appena riescono.

Non chi gli italiani siano angeli eh, attenzione a come interpretate la cosa… dico solo che sono persone più aperte e sicuramente più socievoli e disponibili.

Amo la mia terra, amo il mio Paese, e sono grata all’Australia per avermi dato l’occasione di poterlo capire, visto che prima lo ignoravo.

Farò comunque un articolo in cui vi parlerò un po’ delle differenze principali che ho riscontrato tra l’Italia e l’Australia e dei motivi che mi hanno portata a certe conclusioni.

Tirando le somme di questi quattro mesi posso quindi dire che l’esperienza che sto facendo sta lasciando un segno importante nella mia vita, sotto tutti i punti di vista.

Non mi interessa più avere un secondo visto proprio perché non mi piace questo Paese e non ci tengo a tornarci e tanto meno a starci per molto tempo.

Tutte le esperienze fatte nel corso della nostra vita insegnano qualcosa ed è per questo che sono comunque felice di essere qui.

La cosa che so, e che sempre penserò, è che sono felice e grata di essere italiana e di avere la fortuna di tornare a casa, in Italia, un giorno.

A presto amici.

 

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2 Comments

  1. Hai proprio ragione! Bisogna fare nuove esperienze per capire la nostra strada… Non sei l’unica a pensare che l’Italia sia fantastica e che sia soprattutto casa! Quando si è lontani si capisce come le piccole cose che diamo per scontate siano invece quelle fondamentali e siano quelle che ci mancano quando viviamo all’estero! L’augurio che posso farti è di tornare presto in Italia e di vivere la vita sempre con lo spirito che hai dimostrato in questo post! In bocca al lupo!!

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